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L'amore ha chiesto di parlare e per esserne inebriati occorreva scriverlo. Lo si avverte subito: c'è un'animata, sublime passione di fronte al proprio esserci, alle cose del mondo, agli umani sensi, nei versi di questa silloge. È una passione inquieta, irrequieta... I poli d'esplorazione sono svariati, incantati e sempre chiamati in causa con la stessa emozione del confronto. "Dopo il mare, dopo il cielo" è un afflato, una geometria di pensieri ispirati. Come un insieme di suoni che si fanno poi parola e chiave legittima per aprire uno scrigno o un rifugio dentro le zone oscure, segrete, profonde della stessa anima.